Se non avete mai provato un piccolo brivido di piacere al suono secco (TACK!) che la crosta della Crème Brulée produce quando è infranta dal cucchiaino...beh vi manca uno dei piccoli piaceri della vita.
Penso che il film Il favoloso mondo di Amèlie abbia sdoganato questo dessert, almeno per quanto mi riguarda: lo si gustava giusto in qualche ristorante sciccosetto con manie esterofile e onestamente non mi aveva mai tentato. Invece una volta provato è stato amore al primo cucchiaio: pannoso con quel tocco di aromatico dato dal caramello bruciato.
Preparazione all'apparenza facile ma insidiosa nei tempi: basta far cuocere un po' troppo la crema o peggio lo zucchero e... orrore! Invece di una fragrante crema alla vaniglia imprigionata da una lastra di caramello, ti ritrovi con un budino con lo zucchero gommoso. Gli chef ormai utilizzano il cannello a gas per caramellare lo zucchero ma,oltre a essere, a mio avviso un gadget inutile per l'uso domestico (per quel paio di volte l'anno che la preparo) è anche una scorciatoia: se la ricetta è nata per il forno che si usi il forno ;p
Per la corretta preparazione indispensabili le cocottine in ceramica da forno. In teoria anche una tazza potrebbe prestarsi per la particolare capacità di trasmissione termica della ceramica ma, non credo che qualcuno voglia fare esperimenti col servizio buono. personalmente preferisco usare cocottine più larghe piuttosto che quelle piccole: si riempiono di meno ma la crema cuoce meglio (perchè la particolarità di questa ricetta è che la crema si finisce di cuocere nel forno).
Crème Brulée