martedì 1 gennaio 2013

Magica Praga!


Visto che la cucina e il cibo sono gli argomenti cardine di questo blog, mi sembra giusto inaugurare una serie di post in cui parlare di una parte essenziale delle vacanze: l'esperienza enogastronomica.

E poichè è periodo di feste, l'occasione è perfetta per parlare di una meta molto gettonata per le vacanze di fine anno: la romantica Praga.

I piatti tipici sono quelli che si possono trovare un po' in tutta l'area del fu impero austro ungarico: stufati di carne (primo su tutti il goulash, anche se di origine ungherese), salsicce, zuppe e ovviamente il famoso prosciutto di Praga (che qui arrostiscono su fuoco di legna e servono a fette alte mezzo centimetro). Una cosa che gli austriaci hanno lasciato di buono, oltre a una miriade di chiese stupendamente barocche, sono i Caffé: non hanno niente da invidiare a quelli viennesi e la quantità e qualità dei dolci offerti è tale da sbriciolare ogni buon proponimento.




COSE DA SAPERE:
La repubblica Ceca è uno dei pochi paesi della UE dove è ancora consentito fumare nei locali pubblici e i cechi sono fumatori arrabbiati (con una predilezione per certi sigari giganti e pestilenziali): prima ancora di sedersi è bene chiedere se c'è una stanza non fumatori o per lo meno accertarsi che il locale sia ben arieggiato e che tra i tavolini ci sia il minimo spazio vitale per respirare. Sembra difficile ma in realtà il compito è molto facilitato: basta aprire la porta di un bar/birreria e, se non si viene investiti da una nube tossica, il posto è accettabile.

La mancia è richiesta anche se non imposta e in genere si aggira sul 10% del totale (e nei luoghi turistici i camerieri non mancheranno di farlo notare): va aggiunta direttamente alla somma prima di ricevere il resto e se  non si ha la somma esatta allora è bene dire al cameriere quanto si vuole di resto.

Il cambio è al momento favorevole all'euro e in media una birra grande può costare 2,5€ ( una battuta comune ricorda che non si può sperare di debellare l'alcolismo in età giovanile finchè la birra costerà meno dell'acqua minerale). Comunque allontanarsi anche di pochi vicoli dalle vie e dai locali segnalati sulle guide, può voler dire un risparmio dal 30 al 50% e comunque, per un pasto in una birreria o tavola calda, accompagnato da un paio di birre, difficilmente si spenderà più di 12-15 € (anche la metà se si ordina il menu del giorno).

Da non sottovalutare il cibo di strada: ce n'è per tutti i gusti e soprattutto tasche. Dalle salsicce con crauti  servite nei chioschi fissi nelle principali piazze, alle crepes di grano saraceno (buonissime sia dolci che salate). D'inverno poi, in clima da mercatini natalizi, si trovano veri e propri posti ristoro all'aperto che ad un prezzo molto conveniente offrono gustosi stufati e piatti unici.


Da bere: Pivo (ossia birra), mediamente più alcolica di una normale bionda ma ce n'è per tutti i gusti ed è la bevanda più a buon mercato. Ci sono anche dei discreti vini locali. D'inverno, per una questione di sopravvivenza, innumerevoli sono i venditori ambulanti di vino caldo, che non ha nulla a che fare con l'aromatica e ricca bevanda che si vende nelle località tirolesi: nel migliore dei casi è vino con 2 cucchiaini di zucchero. Meglio un buon Grog o un bicchierino di Medovina (liquore al miele) caldo. Pubblicizzato al massimo è l'Assenzio, il famoso distillato contenente, tra gli altri ingredienti, le foglie di una pianta (Artemisia absinthium)  ritenuta fortemente intossicante (e che cavalca la fama tramandata dalla Parigi bohemiène). Peccato che la maggior parte delle bottiglie in vendita non contenga un distillato ma un miscuglio di zucchero, colorante e alcol ad altissima gradazione. Ma può capitare di trovarsi in uno di quei pochi locali che vendono un distillato di buona qualità, e allora attenzione che, nonostante il delicato gusto di anice, dopo un paio di bicchierini ci si può trovare con le gambe mozzate.

LOCALI CONSIGLIATI:

Un po' tutte le birrerie e taverne, dove si possono assaggiare rustici piatti locali e spendendo 10-12 euro per un pasto accompagnato da birra (anche la metà se si va nei posti frequentati dai locali invece che dai turisti). Lasciate perdere il goulash, che è molto più simile a una zuppa in cui si trova ben poca carne ed è integrato da grosse fette di gnocchi di pane (mi chiedo se sia una conseguenza di decenni di dominazione sovietica ed economia pianificata in cui certi generi di consumo erano meno disponibili) ed anche il prosciutto di Praga, che vendono ad un prezzo molto maggiorato perchè è il piatto menzionato da ogni guida turistica. Esistono pietanze fatte con tagli meno nobili (come il capocollo di maiale) ma gustosissimi. Ottimamente cucinata è l'anatra, forse retaggio della cucina della comunità ebraica di Praga (una delle più antiche dell'est Europa)
Non mancano però, nella città, locali vegetariani e di cucina internazionale, anzi, se si ha voglia di spendere un po' di più, si può rimanere piacevolmente stupiti dell'alto livello della ristorazione.






Tra i locali dove sono stata, consiglio:
Vytopna: molto turistico ma divertente perchè le bevande vengono portate al tavolo da un trenino. Piatti tipici e internazionali. Può essere molto affollato.
U Pinkasu: birreria molto pubblicizzata che offre tipica cucina ceca e ha un ampia sala non fumatori
NoStress: raffinato locale abbinato ad una galleria d'arte. Oltre ad un bar (dove è anche possibile cenare), offre un ristorante di cucina fusion francese-orientale dove una cena di eccellente livello costa circa 40€ a persona.
Maitrea: ristorante vegetariano proprio dietro la piazza della Città vecchia. Se si sceglie il menu del giorno si può addirittura cenare con 4 €
Café Slavia: uno dei pochi locali citato nelle guide che mi sento di consigliare. Per la vista, l'importanza storica e l'offerta di dolci e bevande (provare il caffè viennese e le crèpe).











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