Sempre apprezzata la capacità, della lingua inglese, di racchiudere una trattazione di psicologia in un paio di parole. C'è un altro termine che al contempo riesca a richiamare la sensazione della coperta della nonna, di una stanza calda quando fuori si gela, dei sapori dell'infanzia e di una coccola in quel momento talmente giusto da essere perfetto?
E non esiste un termine che riesca a racchiudere così tanti significati a seconda di chi lo pronuncia e della nazione di provenienza. Per un italiano può essere la crostata della nonna, per un francese la ratatouille, e nel regno unito magari è un toast al formaggio.
Di solito è una pietanza di produzione casalinga, non necessariamente difficile anzi, di solito è composto da pochi ingredienti particolarmente golosi (generalmente cremosi o ricchi di panna e zucchero). Niente a che vedere con il nefando junk food, buono per soddisfare la spasmodica necessita di masticare e per questo oggetto di una vastissima produzione industriale.
Bene dopo tutto questo panegirico, parliamo di Mac'n'cheese (maccheroni e formaggio), il classico timballo di maccheroni amato dai bambini statunitensi. Ho sempre voluto provarlo ma mi sarebbe piaciuto applicare qualche modifica perchè, diciamocelo chiaro, pasta, panna e abbondante formaggio sono un mix piuttosto sbilanciato. E qui viene in soccorso il buon Gordon Ramsay che, nel suo ultimo libro presenta un'originale versione di sformato di maccheroni con una besciamella ai formaggi e l'aggiunta di cavolfiore. Epurato da tutte le spezie che tanto piacciono al gusto britannico ( e a dire il vero anche a me, ma a casa mia sono bandite se voglio portare i piatti in tavola) e con l'aggiunta dei miei formaggi preferiti, è diventato una pietanza golosissima e completa.
Quindi ecco la ricetta nella mia personale versione
MAC'N'CHEESE ALLA GORDON